Ernia iatale: che cos’è e come si diagnostica

26.06.2025

Ernia iatale: in cosa consiste e che sintomi ha?


Cosa si intende per ernia iatale? "Ci sono alcuni pazienti con i tipici sintomi del reflusso che presentano solo un'incompetenza dello sfintere esofago-gastrico cioè una debolezza della valvola presente tra esofago e stomaco.

Più spesso, a questa incompetenza si associa la risalita sopra il diaframma di una porzione più o meno grande dello stomaco che prende appunto il nome di ernia iatale - spiega il prof. Bona -. Questa risalita comporta la perdita anatomica di un angolo, detto angolo di His, facilitando così l'insorgenza del reflusso e la comparsa dei sintomi associati.

I sintomi si distinguono in:

  • sintomi tipici
  • sintomi atipici

Il bruciore retrosternale o pirosi e il rigurgito di materiale acido si classificano come sintomi tipici, mentre il dolore toracico (che può simulare un infarto cardiaco), la tosse, l'asma, le bronchiti ricorrenti, la raucedine, il senso di nodo in gola come sintomi atipici.

I tipi di ernia iatale e loro sintomi

L'ernia iatale anatomicamente viene classificata come:

  • ernia iatale da scivolamento, con la risalita sopra il diaframma dello sfintere gastroesofageo e di una porzione di stomaco prossimale;
  • ernia para-esofagea, dove lo sfintere resta in sede e solo una porzione di fondo risale verso il torace;
  • ernia mista dove, oltre al fondo, risale anche il cardias (cioè l'orifizio che collega l'esofago allo stomaco). Queste sono quelle che solitamente diventano più voluminose e richiedono una gestione differente.

Le ernie iatali possono essere di piccole dimensioni (2 o 3 centimetri) oppure possono raggiungere dimensioni maggiori e coinvolgere gran parte dello stomaco.

Oltre ai sintomi tipici che possono comunque essere presenti il paziente può riferire anche altri disturbi, i più comuni sono:

  • disfagia;
  • anemia;
  • tachicardia o aritmia.


La disfagia, ossia la difficoltà a deglutire, può presentarsi quando la porzione del fondo gastrico erniato e incarcerato in torace subisce un brusco restringimento a livello diaframmatico in grado di ostacolare la progressione degli alimenti ingeriti e determinando una sovradistensione della porzione di stomaco erniato.

La dilatazione della "tasca gastrica" può provocare l'insorgenza di senso di peso retrosternale e indurre episodi di vomito. Inoltre aumentando la dimensione dell'ernia, lo stomaco può andare incontro a una rotazione sul proprio asse chiamata volvolo gastrico che oltre ad accentuare gli episodi di vomito può essere causa di ischemia gastrica in particolar modo a livello della mucosa con possibilità di emorragia digestiva.

L'anemizzazione può svilupparsi nel tempo perché la mucosa dello stomaco soffre il fatto di risiedere in una cavità a pressione negativa come quella toracica, quindi possono insorgere una gastrite microemorragica o piccole lesioni ulcerative della mucosa con la tendenza al sanguinamento. Queste emorragie non sono di carattere acuto, con importanti e rapide perdite di sangue, ma sono dei veri e propri stillicidi cronici che possono portare l'emoglobina del paziente a livelli molto bassi rispetto alla norma, determinando la comparsa di stanchezza e indebolimento.

La tachicardia è correlata al fatto che lo stomaco erniato, dilatandosi in fase post prandiale, si appoggia a livello del pericardio, irritandolo e determinando l'insorgenza di tachicardie e talvolta di aritmie.

Diagnosi e trattamento dell'ernia iatale

Come si diagnostica un'ernia iatale? L'ernia iatale può essere diagnosticata con una radiografia del tratto digestivo superiore che si avvale di un mezzo di contrasto che viene ingerito dal paziente e permette in tempo reale di studiare la progressione in esofago-stomaco e primo tratto dell'intestino tenue.

Come approfondimenti diagnostici, solitamente si ricorre a:

  • gastroscopia, per indagare le dimensioni dell'ernia e lo stato della mucosa dello stomaco;
  • TAC torace-addome superiore, che mette in evidenza i rapporti dello stomaco con gli organi all'interno del torace.

Nelle grosse ernie iatali, di solito non sono necessari gli approfondimenti diagnostici tradizionali come pH-impedenzometria e manometria esofagea, indispensabili invece per un eventuale approccio chirurgico della malattia da reflusso.


Osteopatia per ernia iatale


L'osteopatia può essere un valido supporto nel trattamento dell'ernia iatale, aiutando a ridurre i sintomi e a migliorare la qualità della vita, sebbene non possa curare definitivamente la patologia anatomica che richiede, nei casi più importanti, l'intervento chirurgico. L'approccio osteopatico si concentra sull'equilibrio della zona viscerale e sulla risoluzione delle tensioni muscolo-fasciali e posturali che possono peggiorare la sintomatologia.

Come l'osteopatia può aiutare:

  • Riduzione dei sintomi: L'osteopatia può contribuire a diminuire i sintomi associati all'ernia iatale, come bruciore di stomaco, reflusso e dolore.
  • Miglioramento della funzionalità viscerale: Attraverso tecniche specifiche, l'osteopatia mira a ripristinare la corretta mobilità dello stomaco e degli organi circostanti, favorendo una migliore digestione e riducendo il reflusso.  
  • Lavorare sulle tensioni muscolo-fasciali: L'osteopatia interviene sulle tensioni della colonna dorsale, del diaframma e delle strutture connesse allo stomaco, che possono influenzare la posizione e il funzionamento dell'ernia. 
  • Ottimizzazione posturale: Un riequilibrio posturale generale può avere un impatto positivo sulla gestione dei sintomi dell'ernia iatale.

Limiti e considerazioni:

  • Natura anatomica: L'ernia iatale è una condizione anatomica e l'osteopatia non può riportare l'ernia nella sua posizione corretta definitiva; per questo, l'intervento chirurgico è necessario in casi di ernie voluminose o con complicanze gravi. 
  • Complementarietà: L'osteopatia è un approccio complementare alle terapie mediche e farmacologiche, non un sostituto. 
  • Non indicata in casi di urgenza:L'osteopatia non è indicata in caso di lesioni anatomiche gravi o urgenze mediche.